Operazione Teopard 5 - Brigate Farmaceutiche (Illeciti di camici bianchi trentini)
10/07/2003 - Comparaggio, pene fino a un anno« Fino a poco tempo fa il comparaggio era considerato un reato minore, una cenerentola. Con questa operazione, invece, per la prima volta in Italia l' accusa di comparaggio ci ha permesso di dare il via all' inchiesta, arrivare a definire un' organizzazione e arrestare 22 persone» dice il comandante dei Nas, il colonnello Francesco Alessio Pischedda. Ma cos' è il "comparaggio"? «Questo reato è stato introdotto nel nostro codice - dice il colonnello Pischedda- nel 1934 con un regio decreto. Il medico o il veterinario che riceve, per sé o per altri, denaro o altra utilità o ne accettino la promessa, allo scopo di agevolare, con prestazioni mediche o in qualsiasi altro modo, la diffusione di specialità medicinali o di ogni altro prodotto a uso farmaceutico, sono puniti con l' arresto fino a un anno o con un ammenda». La pena è sempre dell' arresto nel caso di recidiva. «La condanna all' arresto - conclude il comandante dei Nas - importa la sospensione dall' esercizio della professione per un periodo di tempo pari alla durata della pena inflitta»
FONTE: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/07/10/comparaggio-pene-fino-un-anno.html
26-02-1999 - E scattò l'operazione Kildare.
Mille truffe, dai camici d'oro di Poggi Longostrevi ai finti medici.Le truffe nella sanità? Storia vecchia, in Italia. Non per nulla il trucco forse più frequente è punito da un Regio decreto del 1934. Il reato si chiama comparaggio e riguarda il medico che accetta denaro o regali allo scopo di agevolare con le sue prescrizioni le vendite di una medicina. Inverosimile? 'Il reato è punito raramente' risponde Teresa Petrangolini, responsabile del Tribunale per i diritti del malato: 'Ma la pratica, purtroppo, è più diffusa di quello che si può credere'.
FONTE:http://psicodissea.altervista.org/biblioteca/psicofarmaci/comparaggio/panorama_19990226.html
La provvisionale di due milioni sarà però difficilmente pagata dalla funzionaria infedele in quanto la donna pare non possieda beni sufficienti. Al giudizio di secondo grado la difesa della donna ha rinunciato al ricorso per cui la condanna di primo grado a tre anni di reclusione diventa definitiva. L'ex funzionaria però dovrebbe riuscire ad evitare il carcere in quanto ha già scontato parecchi mesi in custodia cautelare.
http://www.ladige.it/news/cronaca/2015/06/05/centro-santa-chiara-truffa-si-allarga-finti-bonifici-pompieri-coprire
l'Adige - 05/06/2015 - Centro Santa Chiara, la truffa si allarga. Finti bonifici per coprire gli ammanchi
Dalla disinvolta, e ormai trascorsa, gestione del Centro servizi Santa Chiara spuntano anche alcuni pagamenti fittizi ai vigili del fuoco. L'ex vicedirettrice dell'ente, Marisa Detassis, ieri ha patteggiato un mese di reclusione per truffa in continuazione con la precedente condanna a 1 anno e 8 mesi per il procedimento principale.
http://www.ladige.it/news/cronaca/2015/06/05/centro-santa-chiara-truffa-si-allarga-finti-bonifici-pompieri-coprire
Trentino - 20/03/2015 - Centro Santa Chiara: 20 mesi a Marisa Detassis.
26 maggio 2004 - OPERAZIONE GIOVE - Sanità, oltre 4.700 medici denunciati
25/10/2014 OPERAZIONE ZIZU A ROVERETO - Tutto è partito da quella che sembrava una “semplice” denuncia per una tentata estorsione. Invece, le indagini della Polizia di Stato di Rovereto hanno portato alla scoperta di un vasto traffico di sostanze stupefacenti e anabolizzanti e all’arresto di un cittadino polacco e di un farmacista. Ma l’indagine è tutt’altro che conclusa e nei prossimi giorni potrebbe avere nuovi, clamorosi sviluppi. Il lavoro degli investigatori del Commissariato, guidati dal vicequestore Leo Sciamanna (nella foto) e coordinati dal sostituto procuratore Fabrizio De Angelis, ha inizio circa quattro mesi fa quando negli uffici di via Sighele si presenta un ragazzo di 24 anni. È li per chiedere aiuto: racconta di fare uso di sostanze stupefacenti come ecstasy e anfetamine e di essere “perseguitato” dal suo spacciatore. Secondo quanto riferito dal ragazzo Zygmunt Ryszard Sobczyk, quarantatreenne polacco detto “Zizu” (da qui il nome dell’operazione) residente in città, da tempo minacciava di morte lui e i suoi familiari o di raccontare ai nonni della sua tossicodipendenza per costringerlo a dargli somme di denaro relative a dosi di droga non pagata. In un’occasione Zizu aveva fatto impugnare un grosso coltello alla sua vittima, così da ricoprirla di impronte, minacciando poi di usarlo per compiere qualche crimine e fare ricadere la colpa su di lui. Le indagini erano partite subito e, oltre a confermare l’estorsione e le minacce nei confronti del ventiquattrenne da parte di Zizu, avevano consentito alla Polizia di ricostruire la vasta e lucrosa attività di spaccio del polacco, identificando anche tutti i suoi clienti, non solo a Rovereto, ma anche a Trento e in altre zone della provincia. Nel corso delle intercettazioni telefoniche - e qui arriva la scoperta più clamorosa - la polizia scopre che Zizu si rifornisce da Tarek El Banna, 53 anni, libanese d’origine ma italiano a tutti gli effetti, farmacista assunto presso la farmacia di Villa Lagarina. El Banna commercia, in particolare, Lorazepam (potente ansiolitico che può dare dipendenza) e medicinali dopanti (Testovis, testosterone priopinato). Non solo, secondo gli inquirenti, il farmacista importa illegalmente dall’Inghilterra confezioni di Cialis (farmaco con gli stessi effetti del Viagra), che poi ovviamente rivende. Un’attività, la sua, che per la polizia andrebbe avanti già da diverso tempo. Ieri mattina, le perquisizioni: a casa di Zizu, a casa del farmacista e a casa di altre tre persone. Dal primo sono stati trovati 300 grammi di anfetamine custodite in frigo, un coltello, bilancino di precisione e altri oggetti per il confezionamento dello stupefacente. Da El Banna, invece, gli agenti hanno recuperato ben 10mila euro in banconote di grosso taglio, numerose confezioni di medicinali e un ricettario con tanto di timbro e firma di una dottoressa roveretana in calce ad ogni foglio ancora da compilare. E anche per fare completa luce su questa inquietante scoperta prosegue il lavoro della Polizia: non è escluso che il farmacista possa essere imputato anche per il reato di truffa nei confronti dell’azienda sanitaria, dato che con quel ricettario poteva prescrivere medicinali a persone del tutto ignare (e magari anche defunte) che poi egli usava per i suoi scopi e che l’azienda gli rimborsava puntualmente. Al vaglio, ovviamente, anche la posizione della dottoressa di Rovereto. Per Zizu il gip Riccardo Dies ha firmato la custodia cautelare in carcere e dovrà rispondere dei reati di estorsione, tentata estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti. Gli è stata sequestrata anche la potente Bmw 730 di cui lui, ufficialmente nulla facente, era proprietario. Il farmacista, invece, che deve rispondere di spaccio e importazione illegale di medicinali e spaccio, ha ottenuto gli arresti domiciliari. Ma non è finita qui. L’attenzione della Polizia, infatti, è rivolta agli ambienti sportivi dove spesso finivano gli anabolizzanti. Tra i perquisiti ieri il titolare di un negozio di biciclette, ma si indagherebbe anche su una squadra ciclistica locale. Le sorprese, insomma, potrebbero non essere affatto finite.
Giovedì, 26 Marzo 2015 - Operazione «Farmalake»: denunciati 4 trentini
Stroncato un traffico di anabolizzanti che aveva la base nella città di Trento, 4 le persone di trento denunciate .
Dall'Arena di Verona alla grande muraglia cinese in passo è breve quando c'è di mezzo la Glaxo.27/02/2015 - di Redazione InformaSalus.it
L'ex dirigente della Gsk Cina Mark Kelly e altri funzionari sono stati condannati a pene detentive da due a quattro anni. Reilly è stato condannato a tre anni di carcere.
Nel luglio del 2013 le autorità cinesi avevano annunciato di aver aperto un’inchiesta contro la Gsk, con l’accusa di aver messo in piedi un sistema corruttivo per un giro di milioni di dollari. La polizia aveva parlato di un volume di tangenti di quasi 500 milioni di dollari (380 milioni di euro) dal 2007 e aveva identificato 46 sospetti.
Queste “attività illegali” commesse in Cina sono “in contrasto con i valori e gli standard dei dipendenti della Glaxo Smith Kline”. È quanto ha scritto l'azienda farmaceutica in un comunicato in cui ha espresso le sue “sincere scuse” al governo cinese.
Fonte: http://www.informasalus.it/it/articoli/cina-multa-glaxosmithkline.php
OPERAZIONE OTORINO - 17/11/2011
FONTE: http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2011/11/17/PR_19_01.html
Premessa: Il blogger nell'estate del 2005 si trovò veramente incasinato a causa di abuso d'ufficio, omessa denuncia e relativo peculato ad opera di alcuni esponenti dell'Arma dei Carabinieri di mAla che strafottenti e svogliati, in mancanza di testimoni oculari, si erano permessi il lusso di buttarlo fuori dalla Caserma della sua piccola cittadina di circa 3.000 abitanti senza egli poter espletare un'adeguata segnalazione e denuncia contro ignoti. Sono passati molti anni da quell'estate 2005, eppure il CiTTAdino non ha dimenticato quell'abuso e altre mancanze ad opera delle Istituzioni in generale (toghe, camici bianchi e divise) ed ha deciso di creare questo blog con lieve satira non certo così lesiva per restituire pan per focaccia all'Arma dei Carabinieri della bassa Vallagarina e alle Istituzioni lassiste che operano differenza di classe sociale e pregiudizi fascisti. Per accertarlo, basta solo cliccare Operazione Teopard 1.←←←
Dai N.A.S. ai N.A.C. (Nucleo Anti Comparaggio). Semplice immagine creata dal blogger che vuole controlli più serrati su camici bianchi (medici,infermieri e operatori non così devoti al loro Giuramento) attraverso la fusione e collaborazione dei reparti NAS+GdF. Non a caso, nell'Antimafia (DIA) che il blogger ha conosciuto di persona in via Astichello 4 a Padova, assumono i migliori carabinieri, i migliori poliziotti e i migliori finanzieri e li fondono in un'unico Compartimento. D.I.A. che ha sempre trattato il blogger (e CiTTadino) con i guanti bianchi e di cui nutre molta simpatia e stima a differenza degli scadenti carabinieri del Trentino Alto-Adige!
A titolo personale, si ritiene che il candidato ideale per dirigere il primo reparto N.A.C. in Italia - e che ha le giuste credenziali - è il mar.llo BISANTI Pietro in prov. di Milano (Lombardia) e sempre a titolo personale, promosso al grado di Col.llo nei NAC. ;-) http://pietrobisanti.blogspot.it/
Caro Pietro, preparati perchè ne hai di arresti da effettuare guidando il nuovo reparto fino a stufarti e vi sono basisti e cellule ovunque, perfino nei posti più impensati. Lo capirete bene dai numeri che seguono quanti zozzoni/e sono già inseriti/e e sta/te sicuro/i che ce ne sono ancora una marea di appartenenti ai vari nuclei terroristici delle Brigate Farmaceutiche. Le BF col loro Comparaggio Farmaceutico vanno smantellate e annichilite!
Una tra le più grandi operazioni in numeri, è l'OPERAZIONE GIOVE (ZEUS). Quattromilasettecento (4700) il totale degli indagati nella Giove. Sta sicuro che ne avrai da fare fino a stufarti caro Col.llo Bisanti perchè questi numeri sono solo la punta dell'iceberg. orio nazionale e nei posti e paesini più impensati.
SE MAI DOVESSI ESSERE A CONOSCENZA DI ATTIVITA' ILLECITE DI COMPARAGGIO, TROVA LA MANIERA DI EFFETTUARE UNA SEGNALAZIONE PERCHE' COSTORO SPORCANO IL VERO SCOPO DELLA MEDICINA E SPUTTANANO IL VERO MEDICO CREDENTE - E NON ATEO - NELL'ALTRUI SALUTE (come recita Ippocrate).
a) Come accorgersi se ti hanno rifilato farmaci contraffattie se sono implicati in una qualche forma di comparaggio.
b) Come segnalarli in maniera tradizionale o anonima ai NAS, alla GdF, alla PdS (meglio ancora se al Col.llo Bisanti) e farli indagare, controllare, intercettare, pedinare, interrogare, arrestare, condannare, imprigionare e ... trucidare!
Governo.it http://www.impactitalia.gov.it/home.php
01-01-2010 - la Repubblica: Iss contro i farmaci contraffatti. Nasce il sito per evitare le truffe
Si chiama Impactitalia la pagina web per scoraggiare i cittadini dall'acquistare farmaci tramite le farmacie online, da altri canali non autorizzati, e coinvolgerlo in azioni di contrasto. Un'iniziativa dell'Istituto superiore di sanità in accordo con le lobby farmaceutiche e la FarmaMafia
di Adele Sarno
Sono rubati o rietichettati e spesso privi di principio attivo. I medicinali contraffatti si vendono fuori dalle farmacie, online o nelle palestre. Per informare i cittadini sui rischi legati all'acquisto di farmaci attraverso canali non autorizzati nasce il sito web impactitalia.gov.it. L'iniziativa, partita da qualche giorno, è dell'Istituto superiore di sanità (Iss) e si inserisce nell'ambito della campagna di comunicazione “Farmaci contraffatti: evitarli è facile”, promossa da IMPACT Italia e già lanciata dal ministero della Salute in collaborazione con l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) e il Comando Carabinieri per la tutela della Salute (Nas).
I numeri della contraffazione
Secondo i dati Oms la contraffazione riguarda gli antibiotici (28%), gli ormoni (18%), gli antiallergici (8%) e gli antimalarici (7%). E, se nei Paesi occidentali le confezioni contraffatte non superano l’1% dei prodotti, in Africa, Asia e America Latina si attestano fra il 30 e il 50%. I prodotti che si trovano più facilmente sono quelli che hanno l’etichetta con informazioni ingannevoli sul contenuto e sull’origine del prodotto stesso.
Anche i farmaci ‘salvavita’ tra i prodotti truffa
Spesso sono farmaci senza principi attivi, con ingredienti differenti o presenti in quantità diversa da quella dichiarata, o ancora con un principio attivo corretto ma in una confezione falsa. E così accade che ci si ritrovi un medicinale rubato e rietichettato con un dosaggio superiore rispetto a quello che contiene davvero. Un fenomeno preoccupante, denunciano gli esperti dell’Iss, è la diffusione sul mercato illegale dei cosiddetti ‘farmaci salvavita’. Una persona malata di cancro, affetta da una malattia cardiaca, da un disturbo psichiatrico o da un’infezione grave, illudendosi di fare un affare acquistando in Rete, può arrivare a rischiare anche la vita. Questi farmaci infatti o riportano un alto grado di tossicità o sono privi di effetti terapeutici.
Identificare la contraffazione e denunciarla
Riconoscere un farmaco contraffatto non è facile. Bisogna osservare attentamente le scatole: spesso ci sono errori di ortografia sulle confezioni e sui foglietti illustrativi, colori alterati rispetto all’originale, fialette e compresse dalle dimensioni irregolari, sono gli indizi che ci aiutano a scoprire un farmaco fasullo. Proprio per aiutare il cittadino a evitare raggiri, su IMPACT Italia sono stati inseriti due sportelli online aperti al pubblico: uno per segnalare casi, anche solo sospetti, di farmaci contraffatti con i quali il cittadino possa essere entrato in contatto (sportello 'Segnalazioni'), l'altro per porre quesiti specifici sul problema della contraffazione farmaceutica (sportello 'L'esperto rispondè). Le segnalazioni relative al rinvenimento di un farmaco contraffatto e le domande dei cittadini sono gestite attraverso un network collaborativo sviluppato dall'Unità Informatica del Dipartimento del Farmaco. Questa piattaforma consente l'interconnessione delle istituzioni governative che partecipano alle attività di IMPACT Italia e la loro cooperazione online attraverso lo scambio in tempo reale di informazioni.
FONTE:http://www.repubblica.it/salute/medicina/2010/01/01/news/iss_contro_i_farmaci_contraffatti_nasce_il_sito_per_evitare_le_truffe-5584688/
17/12/2015 - Dall’Università di Trento un software e un «bollino» per contrastare la vendita illegale di farmaci sul web
27/11/2015 - Il via a #FARMACOPOLI dopo #RICETTOPOLI. A quando #PSICHIATROPOLI? (O_O)
Aifa, sospeso il presidente Sergio PECORELLI. “Troppi conflitti d’interesse. Intrecci con le case farmaceutiche e i lobbisti, blitz della Finanza. http://www.lastampa.it/2015/11/27/italia/cronache/aifa-sospeso-il-presidente-troppi-conflitti-dinteresse-c3I5c0qua52FXBngsKc4bI/pagina.html
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Una lista interminabile di Operazioni delle varie forze armate contro l'illecito e illegale comparaggio farmaceutico di adepti e cellule delle #BrigateFarmaceutiche con basisti e cellule sparsi su tutto il territorio nazionale.
4700 tra arrestati e denunciati nell'Operazione Giove:
#farmacisti, #veterinari, #otorini, #pediatri,#dermatologi, #psichiatri, #informatoriFarmaceutici#portinai sorpresi a vendere e spacciare:
#farmacisti, #veterinari, #otorini, #pediatri,#dermatologi, #psichiatri, #informatoriFarmaceutici #portinai
In vetta: OPERAZIONE ZIZU - OPERAZIONE KETAIMPORT - OPERAZIONE FARMALAKE - OPERAZIONE GIOVE - OPERAZIONE OTORINO - OPERAZIONE MEDICI LOW COST - OPERAZIONE FARMAPED (PEDIATRI) - OPERAZIONE KILDARE - OPERAZIONE DERMA (DERMATOLOGI) - OPERAZIONE CLARA - OPERAZIONE LAST HOPE - OPERAZIONE COLUMBUS - OPERAZIONE DO UT DES (Bologna) - OPERAZIONE DOOMSDAY - OPERAZIONE TULIPANO (Roma) - OPERAZIONE BUFALO (Caserta) - OPERAZIONE SAN MICHELE (ROS).
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10/07/2003 - Comparaggio, pene fino a un anno« Fino a poco tempo fa il comparaggio era considerato un reato minore, una cenerentola. Con questa operazione, invece, per la prima volta in Italia l' accusa di comparaggio ci ha permesso di dare il via all' inchiesta, arrivare a definire un' organizzazione e arrestare 22 persone» dice il comandante dei Nas, il colonnello Francesco Alessio Pischedda. Ma cos' è il "comparaggio"? «Questo reato è stato introdotto nel nostro codice - dice il colonnello Pischedda- nel 1934 con un regio decreto. Il medico o il veterinario che riceve, per sé o per altri, denaro o altra utilità o ne accettino la promessa, allo scopo di agevolare, con prestazioni mediche o in qualsiasi altro modo, la diffusione di specialità medicinali o di ogni altro prodotto a uso farmaceutico, sono puniti con l' arresto fino a un anno o con un ammenda». La pena è sempre dell' arresto nel caso di recidiva. «La condanna all' arresto - conclude il comandante dei Nas - importa la sospensione dall' esercizio della professione per un periodo di tempo pari alla durata della pena inflitta»
FONTE: http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2003/07/10/comparaggio-pene-fino-un-anno.html
26-02-1999 - E scattò l'operazione Kildare.
Mille truffe, dai camici d'oro di Poggi Longostrevi ai finti medici.Le truffe nella sanità? Storia vecchia, in Italia. Non per nulla il trucco forse più frequente è punito da un Regio decreto del 1934. Il reato si chiama comparaggio e riguarda il medico che accetta denaro o regali allo scopo di agevolare con le sue prescrizioni le vendite di una medicina. Inverosimile? 'Il reato è punito raramente' risponde Teresa Petrangolini, responsabile del Tribunale per i diritti del malato: 'Ma la pratica, purtroppo, è più diffusa di quello che si può credere'.
Molti promotori farmaceutici offrono pranzi, viaggi e regali ai medici che accettano di prescrivere le nuove specialità. Ed esistono denunce dettagliate, che rivelano accordi sottobanco e pagamenti in denaro sonante: le percentuali corrisposte ai medici arrivano fino all'8 per cento per ogni pezzo prescritto. Un libro appena pubblicato, Camici e pigiami (Laterza), accusa un promotore farmaceutico ligure Ð indicato con il soprannome di Brontolo Ð di effettuare perfino accurati controlli su ogni farmacia della sua zona: ogni volta che il numero delle medicine prescritte non è sufficiente, Brontolo invia collaboratori dai medici per convincerli a fare di più.
Pratiche da ancien règime. Più moderni i trucchi impiegati da Giuseppe Poggi Longostrevi, medico del Centro di medicina nucleare di Milano. La magistratura, nel maggio 1997, aveva accertato che il centro truffava lo Stato incassando somme enormi per prestazioni mai eseguite. Al medico sono stati sequestrati beni per 60 miliardi di lire, mentre oltre 130 medici coinvolti nella truffa sono stati sospesi dall'Ordine. Lui, Poggi, è stato radiato. Ma il processo è ancora in corso.
Dal 1995, inoltre, la Sanità non si basa più sui rimborsi per giornate di degenza, ma sono entrati in vigore i Drg (riquadro a pagina 45), un sistema basato sulle prestazioni effettuate, che vengono rimborsate dalle Regioni. Da allora la truffa ospedaliera ha dovuto attrezzarsi in maniera più sofisticata, ed è l'informatica che detta legge.
L'ultimo scandalo milanese, che ha coinvolto primari e amministratori dell'ospedale San Raffaele, è partito dall'inchiesta sulla Multimedica, la clinica privata di Daniele Schwarz che secondo l'accusa avrebbe alterato proprio i codici informatici dei Drg, ottenendo rimborsi per diagnosi e interventi mai eseguiti. Tra gli indagati, un abile consulente di software, Cesare Candela, che avrebbe messo a punto un programma per modificare la documentazione clinica allo scopo di gonfiare i rimborsi.
Si calcola che i falsi, nel settore della sanità, valgano oltre 2 mila miliardi l'anno. Si falsifica di tutto: invalidi, ricettari, medici. A Roma, nel giugno 1997, la procura aveva scoperto che chirurghi compiacenti certificavano malattie e infortuni inesistenti. Una slogatura veniva risarcita come grave frattura dalle assicurazioni e pagata con 80 milioni. Maria Lorefice, invece, era il primario modello dell'azienda sanitaria di Ragusa: mai un ritardo, mai un'assenza. Peccato che la dottoressa Lorefice non sia mai esistita. Lo hanno scoperto solo quando chi l'aveva creata, un impiegato con il pallino dell'informatica (e che percepiva lo stipendio della dottoressa fantasma), si è autodenunciato.
A Castellammare di Stabia, nel luglio '97, era scoppiata un'epidemia infantile: malattie come il morbo celiaco colpivano con preoccupante frequenza, oltre 200 casi in un mese. Ma i bambini erano sanissimi, mentre alcuni medici e farmacisti lucravano (2 miliardi in pochi mesi) sui rimborsi della Usl. La truffa si è conclusa con 70 tra indagati e arrestati: i carabinieri, con amara ironia, l'hanno chiamata 'operazione dottor Kildare'. FONTE:http://psicodissea.altervista.org/biblioteca/psicofarmaci/comparaggio/panorama_19990226.html
25 febbraio 2011- Traffico illecito di ketamina, perquisito un veterinario di Perugia (Umbria)
Anche un veterinario di Perugia è finito nell’indagine del Nas di Trento, denominata “Ketaimport”. Insieme a lui altri 23 colleghi a Vicenza e Belluno hanno subito altrettante perquisizioni a conclusione di una complessa indagine durata nove mesi. Con un’operazione iniziata alle prime ore di venerdì in diverse regioni d’Italia, i militari del Nas di Trento hanno anche arrestato 6 persone coinvolte in un traffico illecito di farmaci veterinari ad azione stupefacente del tipo Ketamina.
Ketamina La Ketamina è un anestetico generale ad uso umano e veterinario, definito come un anestetico dissociativo, capace di indurre uno stato di amnesia e perdita di risposta agli stimoli dolorosi in assenza di perdita di coscienza, di provenienza austriaca, che venivano ceduti ad una «rete clientelare» costituita da veterinari operanti nelle province di Trento, Bolzano, Belluno, Vicenza e Perugia.
Sei misure cautelari Le 6 misure restrittive, disposte dal gip del Tribunale di Trento a seguito di un’indagine diretta dal procuratore della locale procura Giuseppe De Benedetto, sono state eseguite nelle province di Trento e Bolzano: di cui 4 in quella di Trento e 2 in quella di Bolzano, oltre alle quali, nelle province di Belluno, Vicenza e Perugia, sono state eseguite complessivamente 24 perquisizioni nei confronti di medici veterinari.
Traffico di farmaci Secondo il Nas, i destinatari delle misure restrittive avevano realizzato un vero e proprio traffico di farmaci veterinari, importando la Ketamina illecitamente dall’Austria. La sostanza era quindi priva di A.I.C. (autorizzazione all’immissione in commercio) in Italia, come previsto dalla normativa vigente che individua l’Agenzia Italiana del Farmaco (A.I.FA.) quale autorità nazionale competente per l’attività regolatoria dei farmaci in Italia.
L’indagine L’attività sgominata, organizzata e diretta da un farmacista e dall’amministratore di una società della provincia di Trento, specializzata nel settore della vendita all’ingrosso di farmaci veterinari, aveva una vera e propria rete clientelarecostituita da veterinari di mezza Italia che la impiegavano quale anestetico per animali. Lo facevano per assicurarsi la fidelizzazione dei sanitari, che potevano così evitare gli oneri burocratici derivanti dalle norme che regolano l’impiego di tale farmaco ad azione anestetica.Durante l’attività investigativa sono state sequestrate numerose dosi di ketamina illecitamente importata dall’Austria, ove è distribuita con la denominazione “ketamidor”.
I reati Gli arrestati, già associati in carcere ed agli arresti domiciliari su disposizione del pubblico ministero Davide Ognibene della procura di Trento, dovranno rispondere di importazione in assenza delle prescritte autorizzazioni, detenzione e cessione a medici veterinari di sostanza stupefacente del tipo ketamina attraverso canali non ufficiali.
25 febbraio 2011 - Importazione illegale di ketamina: sei arresti a Trento e Bolzano, sequestri a Belluno
Operazione dei Nas contro un traffico di farmaci veterinari di tipo Ketamina (un anestetico generale ad uso umano e veterinario, capace di indurre uno stato di amnesia e perdita di risposta agli stimoli dolorosi in assenza di perdita di coscienza)
TRENTO. I Carabinieri del Nas di Trento, a conclusione di una complessa indagine durata nove mesi, hanno arrestato stamane 6 persone, tra le quali un farmacista, coinvolte nell'importazione dall'Austria e nella commercializzazione illegale in Italia di farmaci veterinari ad azione stupefacente del tipo Ketamina.
L'operazione, iniziata alle prime ore di oggi, sta interessando anche le province di Trento, Bolzano, Belluno, Vicenza e Perugia. Le 6 misure restrittive, disposte dal Gip del Tribunale di Trento a seguito di un'indagine diretta dal Procuratore Capo della locale Procura della Repubblica Dr. Giuseppe De Benedetto, sono state eseguite nelle province di Trento e Bolzano: di cui 4 in quella di Trento e 2 in quella di Bolzano, oltre alle quali, nelle province di Belluno, Vicenza e Perugia, sono state eseguite complessivamente 24 perquisizioni nei confronti di medici veterinari.
I destinatari delle misure restrittive avevano realizzato un vero e proprio traffico di farmaci veterinari ad azione stupefacente di tipo Ketamina (un anestetico generale ad uso umano e veterinario, capace di indurre uno stato di amnesia e perdita di risposta agli stimoli dolorosi in assenza di perdita di coscienza), importandola illecitamente dall'Austria e quindi priva di Aic (autorizzazione all'immissione in commercio) in Italia, come previsto dalla normativa vigente che individua l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) quale autorità nazionale competente per l'attività regolatoria dei farmaci in Italia.
I farmaci con il principio attivo della ketamina, sequestrati dai carabinieri del Nas di Trento nell'ambito di un'operazione che ha portato all'arresto di sei persone, sarebbero stati utilizzati solo per interventi chirurgici su animali, mentre non risulta allo stato attuale delle indagini un uso umano, hanno detto gli inquirenti.
In carcere è finito un farmacista di Tenno, Claudio Gagliardi, di 62 anni, accusato di essere l'intermediario con un ditta di Fiavè, la Sanifarm Trentino Alto Adige, che avrebbe importato illegalmente i prodotti da Innsbruck, in Austria. Gli altri indagati, finiti agli arresti domiciliari, sono i figli del farmacista e una giovane dipendente, l'amministratore della ditta, Umberto Saltuari, di Egna, e il figlio di quest'ultimo, Rainer.
Una settima persona è ricercata. Sedici sono i veterinari coinvolti, nessuno dei quali pero' indagati: 12 fra Trentino e Alto Adige, 2 di Belluno e uno rispettivamente di Vicenza e Perugia. La svolta alle indagini, avviate nel giugno 2010 nell'ambito dei controlli sulla composizione dei farmaci, e' avvenuta lo scorso agosto quando i carabinieri di Vezzano, in Trentino, fermarono un dipendente della ditta Sanifarm con 10 confezioni di Ketavet, anestetico per veterinari la cui vendita e' consentita solo su speciale autorizzazione.
Nel prosieguo delle indagini i carabinieri del Nas hanno sequestrato altre centinaia di confezioni di Ketavet in provincia di Belluno e 10 confezioni di Ketamidor, medicinale fabbricato in Austria, per il quale è necessaria l'autorizzazione all'importazione. Fra le sostanze sequestrate anche una quarantina di confezioni non registrate di morfina. Secondo gli inquirenti, obiettivo dell'importazione e distribuzione del farmaco era fidelizzare i farmacisti i quali omettevano la registrazione.
L'operazione, iniziata alle prime ore di oggi, sta interessando anche le province di Trento, Bolzano, Belluno, Vicenza e Perugia. Le 6 misure restrittive, disposte dal Gip del Tribunale di Trento a seguito di un'indagine diretta dal Procuratore Capo della locale Procura della Repubblica Dr. Giuseppe De Benedetto, sono state eseguite nelle province di Trento e Bolzano: di cui 4 in quella di Trento e 2 in quella di Bolzano, oltre alle quali, nelle province di Belluno, Vicenza e Perugia, sono state eseguite complessivamente 24 perquisizioni nei confronti di medici veterinari.
I destinatari delle misure restrittive avevano realizzato un vero e proprio traffico di farmaci veterinari ad azione stupefacente di tipo Ketamina (un anestetico generale ad uso umano e veterinario, capace di indurre uno stato di amnesia e perdita di risposta agli stimoli dolorosi in assenza di perdita di coscienza), importandola illecitamente dall'Austria e quindi priva di Aic (autorizzazione all'immissione in commercio) in Italia, come previsto dalla normativa vigente che individua l'Agenzia Italiana del Farmaco (Aifa) quale autorità nazionale competente per l'attività regolatoria dei farmaci in Italia.
I farmaci con il principio attivo della ketamina, sequestrati dai carabinieri del Nas di Trento nell'ambito di un'operazione che ha portato all'arresto di sei persone, sarebbero stati utilizzati solo per interventi chirurgici su animali, mentre non risulta allo stato attuale delle indagini un uso umano, hanno detto gli inquirenti.
In carcere è finito un farmacista di Tenno, Claudio Gagliardi, di 62 anni, accusato di essere l'intermediario con un ditta di Fiavè, la Sanifarm Trentino Alto Adige, che avrebbe importato illegalmente i prodotti da Innsbruck, in Austria. Gli altri indagati, finiti agli arresti domiciliari, sono i figli del farmacista e una giovane dipendente, l'amministratore della ditta, Umberto Saltuari, di Egna, e il figlio di quest'ultimo, Rainer.
Una settima persona è ricercata. Sedici sono i veterinari coinvolti, nessuno dei quali pero' indagati: 12 fra Trentino e Alto Adige, 2 di Belluno e uno rispettivamente di Vicenza e Perugia. La svolta alle indagini, avviate nel giugno 2010 nell'ambito dei controlli sulla composizione dei farmaci, e' avvenuta lo scorso agosto quando i carabinieri di Vezzano, in Trentino, fermarono un dipendente della ditta Sanifarm con 10 confezioni di Ketavet, anestetico per veterinari la cui vendita e' consentita solo su speciale autorizzazione.
Nel prosieguo delle indagini i carabinieri del Nas hanno sequestrato altre centinaia di confezioni di Ketavet in provincia di Belluno e 10 confezioni di Ketamidor, medicinale fabbricato in Austria, per il quale è necessaria l'autorizzazione all'importazione. Fra le sostanze sequestrate anche una quarantina di confezioni non registrate di morfina. Secondo gli inquirenti, obiettivo dell'importazione e distribuzione del farmaco era fidelizzare i farmacisti i quali omettevano la registrazione.
- Fonte: http://corrierealpi.gelocal.it/belluno/cronaca/2011/02/25/news/importazione-illegale-di-ketamina-sei-arresti-a-trento-e-bolzano-sequestri-a-belluno-1.935061
- Fonte: http://qn.quotidiano.net/cronaca/2011/02/25/464820-traffico_ketamina_trento.shtml
- SINDACATO ITALIANO VETERINARI MEDICINA PUBBLICA: http://www.sivempveneto.it/vedi-tutte/1309-nas-di-trento-arrestano-6-persone-per-importazione-illegale-di-ketamina-
03/03/2011 - «Operazione Ketaimport»: preso l’ultimo ricercato. Sale così a 7 il numero delle persone arrestate per la vicenda della Ketamina venduta al nero ai veterinari da una ditta di Fiavé.
I Carabinieri del NAS di Trentohanno concluso l'operazione «Ketaimport» arrestando domenica 27febbraio l'ultima persona destinataria di misura restrittiva chedal 25 gennaio era irreperibile.
Si tratta di Ezio Farina, 53enne di Fiavè, dipendente dellaSanifarm TN-AA Srl, diretta dal farmacista Claudio Gagliardi e dalsuo socio bolzanino Umberto Saltuari, nella quale aveva l'incaricodi fidato collaboratore e autista che materialmente curava leconsegne dei farmaci, tra i quali la Ketamina.
Era lui la persona che lo scorso agosto era stata fermata a unposto di blocco predisposto dai Carabinieri nella zona di Vezzano,facendosi trovare mentre trasportava una decina di confezioni diKetamina, di provenienza austriaca, destinata a due noti veterinaritrentini che l'avevano richiesta.
L'inchiesta era cominciata così e si è conclusa con l'arresto di 6persone coinvolte in un traffico illecito di farmaci veterinari adazione stupefacente del tipo appunto di ketamina destinata aveterinari operanti nelle province di Trento, Bolzano, Belluno,Vicenza e Perugia.
Con l'ultimo arresto eseguito domenica scorsa salgono così a settele misure restrittive finora eseguite dai militari del NAS nelcontesto della vicenda giudiziaria per la quale il GIP delTribunale di Trento, a seguito delle indagini della locale Procuradella Repubblica, aveva emesso l'ordine cautelare nei confrontidegli autori dell'illegale traffico di farmaci ad usoveterinario.
L'arrestato, che si trova agli arresti domiciliari nella propriaabitazione di Fiavè, dovrà rispondere del reato contestato ai sensidel DPR. 309/90, per concorso in importazione in assenza delleprescritte autorizzazioni, detenzione e cessione a mediciveterinari di sostanza stupefacente del tipo ketamina attraversocanali non ufficiali.
I Carabinieri del NAS di Trentohanno concluso l'operazione «Ketaimport» arrestando domenica 27febbraio l'ultima persona destinataria di misura restrittiva chedal 25 gennaio era irreperibile.
Si tratta di Ezio Farina, 53enne di Fiavè, dipendente dellaSanifarm TN-AA Srl, diretta dal farmacista Claudio Gagliardi e dalsuo socio bolzanino Umberto Saltuari, nella quale aveva l'incaricodi fidato collaboratore e autista che materialmente curava leconsegne dei farmaci, tra i quali la Ketamina.
Era lui la persona che lo scorso agosto era stata fermata a unposto di blocco predisposto dai Carabinieri nella zona di Vezzano,facendosi trovare mentre trasportava una decina di confezioni diKetamina, di provenienza austriaca, destinata a due noti veterinaritrentini che l'avevano richiesta.
L'inchiesta era cominciata così e si è conclusa con l'arresto di 6persone coinvolte in un traffico illecito di farmaci veterinari adazione stupefacente del tipo appunto di ketamina destinata aveterinari operanti nelle province di Trento, Bolzano, Belluno,Vicenza e Perugia.
Con l'ultimo arresto eseguito domenica scorsa salgono così a settele misure restrittive finora eseguite dai militari del NAS nelcontesto della vicenda giudiziaria per la quale il GIP delTribunale di Trento, a seguito delle indagini della locale Procuradella Repubblica, aveva emesso l'ordine cautelare nei confrontidegli autori dell'illegale traffico di farmaci ad usoveterinario.
L'arrestato, che si trova agli arresti domiciliari nella propriaabitazione di Fiavè, dovrà rispondere del reato contestato ai sensidel DPR. 309/90, per concorso in importazione in assenza delleprescritte autorizzazioni, detenzione e cessione a mediciveterinari di sostanza stupefacente del tipo ketamina attraversocanali non ufficiali.
31/05/2014 TRENTO - Dipendente ASL truffa e ruba 3 milioni all'Asl, ne deve restituire due ma dice di non averli
Pare che Maria Angelica Cappelletti non possieda beni sufficienti e probabilmente eviterà anche il carcere.
TRENTO - Dovrà risarcire due milioni di euro all'Azienda sanitaria di Trento Maria Angelica Cappelletti, l'ex funzionaria della stessa Azienda accusata di avere sottratto più di 3 milioni di euro dalle casse dell'ente grazie ad una serie di false pratiche di rimborso. Questa la decisione della Corte d'appello di Trento.La provvisionale di due milioni sarà però difficilmente pagata dalla funzionaria infedele in quanto la donna pare non possieda beni sufficienti. Al giudizio di secondo grado la difesa della donna ha rinunciato al ricorso per cui la condanna di primo grado a tre anni di reclusione diventa definitiva. L'ex funzionaria però dovrebbe riuscire ad evitare il carcere in quanto ha già scontato parecchi mesi in custodia cautelare.
http://www.ladige.it/news/cronaca/2015/06/05/centro-santa-chiara-truffa-si-allarga-finti-bonifici-pompieri-coprire
Trentino - 31/03/2012 Maria Angelica Cappelletti, la lista dei regali alle figlie: dall'auto alla casa
http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/trento/cronaca/2012/03/31/news/cappelletti-la-lista-dei-regali-alle-figlie-dall-auto-alla-casa-1.4132020l'Adige - 05/06/2015 - Centro Santa Chiara, la truffa si allarga. Finti bonifici per coprire gli ammanchi
Dalla disinvolta, e ormai trascorsa, gestione del Centro servizi Santa Chiara spuntano anche alcuni pagamenti fittizi ai vigili del fuoco. L'ex vicedirettrice dell'ente, Marisa Detassis, ieri ha patteggiato un mese di reclusione per truffa in continuazione con la precedente condanna a 1 anno e 8 mesi per il procedimento principale.
http://www.ladige.it/news/cronaca/2015/06/05/centro-santa-chiara-truffa-si-allarga-finti-bonifici-pompieri-coprire
Trentino - 20/03/2015 - Centro Santa Chiara: 20 mesi a Marisa Detassis.
L’ex vicedirettrice patteggia per peculato, truffa: aveva «prelevato» dai conti 260 mila euro. Si aggrava la posizione di Pallaoro, Spicuglia è stata assolti http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/trento/cronaca/2015/03/20/news/centro-santa-chiara-20-mesi-a-marisa-detassis-1.11086955?refresh_ce
15/02/2013 - l'Adigetto di Gino l'Adigino fratello minore di Gigione l'Adigione (I fratelli l'Adige, l'Adigino, l'Adigetto e l'Adigione - I fratelli Dalton del Trentino Corriere delle Ilaria Alpi) http://www.ladigetto.it/permalink/23292.html
26 maggio 2004 - OPERAZIONE GIOVE - Sanità, oltre 4.700 medici denunciati
La Procura della Repubblica di Verona ha chiuso finalmente l’operazione denominata «Giove».
Dopo due anni di indagini a tappeto è risultato che oltre 4000 medici in Italia favorivano l’uso e la vendita di farmaci della multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline in cambio di vantaggi o premi in denaro. L’accusa che pende sui professionisti è gravissima: comparaggio, concessione o promessa di premi e corruzione!
Gli indagati comprendono medici generici, specialisti, farmacisti, primari e direttori di clinica. Tra questi ultimi è bene ricordare il famosissimo oncologo Umberto Tirelli (ospitato più volte al Maurizio Costanzo Show per illuminare le masse dall’alto della sua conoscenza) primario dell’Istituto nazionale tumori di Aviano (Pordenone), docente di oncologia medica all’università di Venezia[1] e di Udine[2], nonché presidente onorario del Cicap Emilia Romagna[3] (il comitato di controllo per le affermazioni sul paranormale, sic!).
L’ill.mo professore è lo stesso che ha affermato come l’uranio impoverito è «condannato senza prove»[4], che gli ogm «non sono tossici e – addirittura - migliorano la salute pubblica»[5] e che «per provare a sconfiggere i tumori - bisogna iniziare a – spendere meglio i fondi»[6]
Effettivamente Tirelli ha ragione in una cosa: se quei 230 milioni di euro sborsati dalla Glaxo fossero stati «spesi meglio», invece di finire nelle tasche di medici compiacenti e corrotti, forse un passetto in più la scienza medica lo avrebbe fatto!
Dopo due anni di indagini a tappeto è risultato che oltre 4000 medici in Italia favorivano l’uso e la vendita di farmaci della multinazionale farmaceutica GlaxoSmithKline in cambio di vantaggi o premi in denaro. L’accusa che pende sui professionisti è gravissima: comparaggio, concessione o promessa di premi e corruzione!
Gli indagati comprendono medici generici, specialisti, farmacisti, primari e direttori di clinica. Tra questi ultimi è bene ricordare il famosissimo oncologo Umberto Tirelli (ospitato più volte al Maurizio Costanzo Show per illuminare le masse dall’alto della sua conoscenza) primario dell’Istituto nazionale tumori di Aviano (Pordenone), docente di oncologia medica all’università di Venezia[1] e di Udine[2], nonché presidente onorario del Cicap Emilia Romagna[3] (il comitato di controllo per le affermazioni sul paranormale, sic!).
L’ill.mo professore è lo stesso che ha affermato come l’uranio impoverito è «condannato senza prove»[4], che gli ogm «non sono tossici e – addirittura - migliorano la salute pubblica»[5] e che «per provare a sconfiggere i tumori - bisogna iniziare a – spendere meglio i fondi»[6]
Effettivamente Tirelli ha ragione in una cosa: se quei 230 milioni di euro sborsati dalla Glaxo fossero stati «spesi meglio», invece di finire nelle tasche di medici compiacenti e corrotti, forse un passetto in più la scienza medica lo avrebbe fatto!
25/10/2014 OPERAZIONE ZIZU A ROVERETO - Tutto è partito da quella che sembrava una “semplice” denuncia per una tentata estorsione. Invece, le indagini della Polizia di Stato di Rovereto hanno portato alla scoperta di un vasto traffico di sostanze stupefacenti e anabolizzanti e all’arresto di un cittadino polacco e di un farmacista. Ma l’indagine è tutt’altro che conclusa e nei prossimi giorni potrebbe avere nuovi, clamorosi sviluppi. Il lavoro degli investigatori del Commissariato, guidati dal vicequestore Leo Sciamanna (nella foto) e coordinati dal sostituto procuratore Fabrizio De Angelis, ha inizio circa quattro mesi fa quando negli uffici di via Sighele si presenta un ragazzo di 24 anni. È li per chiedere aiuto: racconta di fare uso di sostanze stupefacenti come ecstasy e anfetamine e di essere “perseguitato” dal suo spacciatore. Secondo quanto riferito dal ragazzo Zygmunt Ryszard Sobczyk, quarantatreenne polacco detto “Zizu” (da qui il nome dell’operazione) residente in città, da tempo minacciava di morte lui e i suoi familiari o di raccontare ai nonni della sua tossicodipendenza per costringerlo a dargli somme di denaro relative a dosi di droga non pagata. In un’occasione Zizu aveva fatto impugnare un grosso coltello alla sua vittima, così da ricoprirla di impronte, minacciando poi di usarlo per compiere qualche crimine e fare ricadere la colpa su di lui. Le indagini erano partite subito e, oltre a confermare l’estorsione e le minacce nei confronti del ventiquattrenne da parte di Zizu, avevano consentito alla Polizia di ricostruire la vasta e lucrosa attività di spaccio del polacco, identificando anche tutti i suoi clienti, non solo a Rovereto, ma anche a Trento e in altre zone della provincia. Nel corso delle intercettazioni telefoniche - e qui arriva la scoperta più clamorosa - la polizia scopre che Zizu si rifornisce da Tarek El Banna, 53 anni, libanese d’origine ma italiano a tutti gli effetti, farmacista assunto presso la farmacia di Villa Lagarina. El Banna commercia, in particolare, Lorazepam (potente ansiolitico che può dare dipendenza) e medicinali dopanti (Testovis, testosterone priopinato). Non solo, secondo gli inquirenti, il farmacista importa illegalmente dall’Inghilterra confezioni di Cialis (farmaco con gli stessi effetti del Viagra), che poi ovviamente rivende. Un’attività, la sua, che per la polizia andrebbe avanti già da diverso tempo. Ieri mattina, le perquisizioni: a casa di Zizu, a casa del farmacista e a casa di altre tre persone. Dal primo sono stati trovati 300 grammi di anfetamine custodite in frigo, un coltello, bilancino di precisione e altri oggetti per il confezionamento dello stupefacente. Da El Banna, invece, gli agenti hanno recuperato ben 10mila euro in banconote di grosso taglio, numerose confezioni di medicinali e un ricettario con tanto di timbro e firma di una dottoressa roveretana in calce ad ogni foglio ancora da compilare. E anche per fare completa luce su questa inquietante scoperta prosegue il lavoro della Polizia: non è escluso che il farmacista possa essere imputato anche per il reato di truffa nei confronti dell’azienda sanitaria, dato che con quel ricettario poteva prescrivere medicinali a persone del tutto ignare (e magari anche defunte) che poi egli usava per i suoi scopi e che l’azienda gli rimborsava puntualmente. Al vaglio, ovviamente, anche la posizione della dottoressa di Rovereto. Per Zizu il gip Riccardo Dies ha firmato la custodia cautelare in carcere e dovrà rispondere dei reati di estorsione, tentata estorsione e spaccio di sostanze stupefacenti. Gli è stata sequestrata anche la potente Bmw 730 di cui lui, ufficialmente nulla facente, era proprietario. Il farmacista, invece, che deve rispondere di spaccio e importazione illegale di medicinali e spaccio, ha ottenuto gli arresti domiciliari. Ma non è finita qui. L’attenzione della Polizia, infatti, è rivolta agli ambienti sportivi dove spesso finivano gli anabolizzanti. Tra i perquisiti ieri il titolare di un negozio di biciclette, ma si indagherebbe anche su una squadra ciclistica locale. Le sorprese, insomma, potrebbero non essere affatto finite.
Fonte: IL TRENTINO CORRIERE DELLE ALPI
Autore : Paolo Tagliente
http://trentinocorrierealpi.gelocal.it/trento/cronaca/2014/10/25/news/doping-e-spaccio-farmacista-in-manette-1.10185552
Fonte: LA VOCE DI ROVERETO
Autore : Alessandro Armani
http://lavocedirovereto.it/index.php/oggi-in-primo-piano/1172-operazione-zizu-manette-farmacista-villa-lagarina
Il trentino - venerdì 27/03/2015.
Il polacco Zizu patteggia. Il farmacista invece tenta di difendersi. Della dottoressa roveretana non si sà nulla. Nemmeno il nome o le iniziali hanno pubblicato in tale operazione. (paraculata?)
Il Trentino 29-07-2011
Giovedì, 26 Marzo 2015 - Operazione «Farmalake»: denunciati 4 trentini
Stroncato un traffico di anabolizzanti che aveva la base nella città di Trento, 4 le persone di trento denunciate .
Il 25 marzo, I Carabinieri del NAS di Trento, supportati da militari dell’Arma territoriale del locale Comando Provinciale, hanno eseguito una ventina di perquisizioni locali e personali, disposte dalla Procura della Repubblica di Trento nell’ambito dell’indagine “Farmalake”, nei confronti di alcuni bodybuilders frequentatori di palestre ed assuntori di sostanze anabolizzanti, sequestrando oltre 3.000 tra fiale, compresse e flaconi di pericolosi ed illeciti farmaci dopanti e denunciando 6 persone, responsabili di associazione per delinquere finalizzata all’importazione e distribuzione di medicinali anabolizzanti, destinati a soggetti gravitanti nel mondo del body building.
L'attività investigativa, iniziata nell’estate del 2014 e coordinata dal Procuratore Capo della Repubblica di Trento, dott. Giuseppe Amato e dal Sost. Proc. dott. Davide Ognibene, è scaturita da altre indagini per il contrasto del fenomeno del doping per il quale il NAS trentino, sotto la direzione della stessa Procura negli ultimi anni ha arrestato complessive 31 persone per associazione a delinquere finalizzata al traffico di farmaci dopanti e sequestrato migliaia di confezioni di sostanze anabolizzanti.
Gli accertamenti, che inizialmente hanno interessato i frequentatori di palestre, si sono concentrati sui praticanti le discipline sportive del body building, ed hanno consentito di individuare 4 persone, tutte di Trento e provincia che avevano costituito un sodalizio criminoso attivo nella provincia di Trento, finalizzato all’approvvigionamento di farmaci ad azione dopante.
La maggior parte dei farmaci, risultati provenienti dalla Macedonia, Moldavia ed Egitto, in parte erano importati dagli indagati sia direttamente che attraverso siti internet specifici, mentre in Trentino venivano procacciati sfruttando la compiacenza di alcuni farmacisti che li cedevano senza esigenza terapeutica e pertanto al di fuori dei canali ufficiali, ovvero senza la prescrizione del medico, per distribuirli ai propri “clienti”.
Le sostanze farmacologiche, sequestrate unitamente a documentazione ed apparati informatici utilizzati per l’attività illecita, contengono pericolosi principi attivi anabolizzanti (alcuni ad uso veterinario) quali gonadotropina, ormone della crescita, stanozololo, nandrolone, testosterone e tamoxifene, ammontano ad un valore complessivo sul mercato illegale di circa 250mila euro
L'operazione in parte, è la continuazione del filone d'inchiesta che nel maggio 2012 portò all'arresto di 15 persone fra cui 4 trentini, piuttosto conosciuti nell'ambito cittadino.
FONTE: http://lavocedeltrentino.it/index.php/oggi-in-primo-piano/19496-operazione-farmalake-denunciati-4-trentini
l'Adige venerdì 02/12/2010 - Infettati da farmaci,443 risarciti (Epatite e AIDS)
Centomilioni di euro l'anno per comprare 3000 mediciL'attività investigativa, iniziata nell’estate del 2014 e coordinata dal Procuratore Capo della Repubblica di Trento, dott. Giuseppe Amato e dal Sost. Proc. dott. Davide Ognibene, è scaturita da altre indagini per il contrasto del fenomeno del doping per il quale il NAS trentino, sotto la direzione della stessa Procura negli ultimi anni ha arrestato complessive 31 persone per associazione a delinquere finalizzata al traffico di farmaci dopanti e sequestrato migliaia di confezioni di sostanze anabolizzanti.
Gli accertamenti, che inizialmente hanno interessato i frequentatori di palestre, si sono concentrati sui praticanti le discipline sportive del body building, ed hanno consentito di individuare 4 persone, tutte di Trento e provincia che avevano costituito un sodalizio criminoso attivo nella provincia di Trento, finalizzato all’approvvigionamento di farmaci ad azione dopante.
La maggior parte dei farmaci, risultati provenienti dalla Macedonia, Moldavia ed Egitto, in parte erano importati dagli indagati sia direttamente che attraverso siti internet specifici, mentre in Trentino venivano procacciati sfruttando la compiacenza di alcuni farmacisti che li cedevano senza esigenza terapeutica e pertanto al di fuori dei canali ufficiali, ovvero senza la prescrizione del medico, per distribuirli ai propri “clienti”.
Le sostanze farmacologiche, sequestrate unitamente a documentazione ed apparati informatici utilizzati per l’attività illecita, contengono pericolosi principi attivi anabolizzanti (alcuni ad uso veterinario) quali gonadotropina, ormone della crescita, stanozololo, nandrolone, testosterone e tamoxifene, ammontano ad un valore complessivo sul mercato illegale di circa 250mila euro
L'operazione in parte, è la continuazione del filone d'inchiesta che nel maggio 2012 portò all'arresto di 15 persone fra cui 4 trentini, piuttosto conosciuti nell'ambito cittadino.
FONTE: http://lavocedeltrentino.it/index.php/oggi-in-primo-piano/19496-operazione-farmalake-denunciati-4-trentini
l'Adige venerdì 02/12/2010 - Infettati da farmaci,443 risarciti (Epatite e AIDS)
di Roberto Bianchin - La Repubblica 13 febbraio 2003
Viaggi,regali,mazzette a chi prescriveva i farmaci Glaxo
L'azienda aveva una ricca voce in bilancio per"promozioni mediche".
13/02/2003 - VERONA - "Noi siamo sempre qua, conil nostro misto mare di antibiotici, con i prodotti nuovi, e... soprattutto coni soldi!". Si presentavano così, gli "Informatori scientifici delfarmaco" della Glaxosmithkline spa, l'azienda farmaceutica leader inEuropa, davanti ai medici di base, a quelli ospedalieri e agli specialisti. Piùfarmaci Glaxo ordinavano, dal Pritor alla Lacipidina allo Zovirax, piùguadagnavano. Mazzette da 5 milioni di vecchie lire per il camice bianco dimedio prestigio fino a 50 milioni per il primario, il "barone" dellaclinica "che se lo corrompo faccio bingo", pagate in contanti sottoforma di collaborazioni e consulenze a una società di servizi collegata allaGlaxo per fittizi programmi di ricerca, convegni fasulli, inutili borse distudio, banali questionari. Fonte: http://www.disinformazione.it/malasanita.htmL'azienda aveva una ricca voce in bilancio per"promozioni mediche".
Dall'Arena di Verona alla grande muraglia cinese in passo è breve quando c'è di mezzo la Glaxo.27/02/2015 - di Redazione InformaSalus.it
Cina: maxi multa alla Glaxo Smith Kline per corruzione
In Cina l'azienda farmaceutica Glaxo Smith Kline (Gsk) è stata multata e costretta a pagare 380 milioni di euro per aver pagato tangenti per milioni di dollari a medici e funzionari pubblici cinesi per far usare i suoi prodotti. È quanto ha riferito l’agenzia di stampa Xinhua.L'ex dirigente della Gsk Cina Mark Kelly e altri funzionari sono stati condannati a pene detentive da due a quattro anni. Reilly è stato condannato a tre anni di carcere.
Nel luglio del 2013 le autorità cinesi avevano annunciato di aver aperto un’inchiesta contro la Gsk, con l’accusa di aver messo in piedi un sistema corruttivo per un giro di milioni di dollari. La polizia aveva parlato di un volume di tangenti di quasi 500 milioni di dollari (380 milioni di euro) dal 2007 e aveva identificato 46 sospetti.
Queste “attività illegali” commesse in Cina sono “in contrasto con i valori e gli standard dei dipendenti della Glaxo Smith Kline”. È quanto ha scritto l'azienda farmaceutica in un comunicato in cui ha espresso le sue “sincere scuse” al governo cinese.
Fonte: http://www.informasalus.it/it/articoli/cina-multa-glaxosmithkline.php
OPERAZIONE OTORINO - 17/11/2011
Tra i reati contestati c'è il comparaggio
Oltre che del reato di corruzione, gli arrestati devono rispondere anche di comparaggio. Il comparaggio è una pratica illegale che riguarda medici, farmacisti e altri operatori sanitari. Il medico che riceve per sè o per altri danaro o altra utilità o ne accetta la promessa allo scopo di agevolare con prescrizioni mediche, o in qualsiasi altro modo, la diffusione di medicine o di altri prodotti (come strumentazione diagnostica e protesi) sono puniti con una pena fino a un anno e un'ammenda da 206 e 516 euro. La condanna comporta la sospensione dell'esercizio della professione per un periodo di tempo pari alla durata della pena inflitta. La stessa pena prevista per i medici si applica anche a carico di chiunque dà o promette al sanitario danaro o altra utilità. E nella fattispecie riguardante l'operazione "Otorino" condotta dai carabinieri del Nas di Udine è emerso che, oltre a danaro contante, i tre medici dipendenti dell'azienda sanitaria della Bassa friulana, oltre ad aver percepito danaro dai responsabili delle ditte inquisite che commercializzavano le protesi acustiche, avevano anche promesso agevolazioni economiche per l'apertura di attività commerciali nel settore, una volta cessato il loro rapporto d'impiego con la pubblica amministrazione. Per quanto riguarda ancora l'indagine del Nas, è emerso che tutti i pazienti che hanno acquistato apparecchi acustici dalle ditte segnalate dai medici ne avevano effettivamente bisogno a seguito di una accertata grave ipoacusia. Fatto, questo, che ad ogni modo non fa assolutamente decadere, come sottolineato durante la conferenza stampa, la configurazione del reato di comparaggio contestato ai tre sanitari e ai titolari arrestati. di Domenico Diaco wUDINE Mazzette in cambio di protesi acustiche acquistate dai pazienti, ma solo in determinati negozi suggeriti da tre medici dipendenti dell'Azienda sanitaria della Bassa friulana e operanti nell'ospedale di Latisana. I carabinieri del Nas di Udine, a conclusione di una complessa indagine iniziata nell'ottobre dello scorso anno, hanno provveduto ieri mattina a eseguire sei ordini di custodia cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di tre medici in servizio nel Reparto di otorinolaringoiatria dell'ospedale di Latisana (ma effettuavano visite anche nel nosocomio di Palmanova della stessa Ass) e altrettanti imprenditori attivi nel campo delle commercializzazione di protesi acustiche. Nell'inchieste figurano inoltre indagate altre quattro persone tra medici e imprenditori. Il provvedimento della magistratura è stato eseguito ieri mattina contemporaneamente in diverse località della provincia di Udine e a Padova e ha riguardato i medici Francesco Tripaldi, 67 anni, residente a Udine, Antonio Isaia, 60 anni, e Norman Wortman, questi ultimi due residenti a Latisana, oltre al titolare della Maico apparecchi acustici, Walter Marchesin, 43 anni, residente a Fagagna (Udine) e altri due imprenditori del settore Andrea Lugi Bertolin, di 44 anni (Padova) della Audiologika, ditta con sede a Bologna, e Beppino Garbino, 63 anni (Pozzuolo del Friuli), tecnico audioprotesico operante per conto dell'Istituto acustico Pontoni Srl di Monfalcone. Sono tutti accusati di corruzione e comparaggio. Ai sei arrestati non è stata contestata l'associazione per delinquere in quanto ogni singolo medico, pur essendo a conoscenza dell'attività illecita dei colleghi, agiva "in proprio". I sanitari intascavano una percentuale sugli apparecchi effettivamente venduti ai pazienti segnalati, un importo, che secondo i carabinieri si aggirava attorno ad alcune centinaia di euro per volta. È stato ipotizzato che i pazienti coinvolti loro malgrado dal 2008 a oggi (anche se gli accertamenti hanno riguardato un periodo di tempo che va dall'ottobre scorso a oggi) siano circa 400 e che il giro d'affari complessivo si aggirerebbe attorno al mezzo milione di lire. Nel corso dell'operazione conclusasi ieri mattina e che ha visto coinvolti 150 carabinieri del Nas e dei reparti territoriali, sono state eseguite 38 perquisizioni locali e personali in gran parte del Nord Est che hanno interessato le provincie di Udine, Trieste, Pordenone, Gorizia, Treviso, Padova, Venezia, Vicenza, Rovigo e Belluno, in sostanza le località dove hanno sede i punti vendita delle imprese coinvolte nell'indagine. A Monfalcone i carabinieri si sono presentati ieri mattina alla Maico di via Bixio 3 e all'Istituto acustico Pontoni di piazza della Repubblica 27. L'inchiesta è partita in seguito alle denunce presentate da privati cittadini che per l'acquisto delle protesi acustiche venivano indirizzati forzatamente dai medici del Reparto di otorinolaringoiatria di Latisana che li avevano visitati soltanto verso alcune ditte che commercializzano protesi acustiche. Dagli accertamenti è emerso inoltre che i tre medici segnalavano i pazienti, spesso anche a loro insaputa (violando peraltro anche le norme sulla privacy) agli imprenditori "amici" affinché questi ultimi vendessero i loro prodotti agendo così in regime di concorrenza sleale ai danni di altre ditte creando di fatto una sorta di "cartello" per spartirsi i clienti-pazienti dell'ospedale di Latisana.FONTE: http://ricerca.gelocal.it/ilpiccolo/archivio/ilpiccolo/2011/11/17/PR_19_01.html
OPERAZIONE LOW COST A PISA - 13 DICEMBRE 2014
I legali dei medici esultano per la cancellazione del reato di comparaggio. Ma rimane in piedi l’ipotesi più grave: il nesso tra regalìe e prescrizioni del latte FONTE:http://www.fedaiisf.it/duello-avvocati-procura-sullaccusa-corruzione/
17-12- 2012 OPERAZIONE FARMAPED (PEDIATRI)
17 Ottobre 2012: Medici pediatri prescrivevano dosaggi di farmaci ben al di sopra delle indicazioni terapeutiche, prendendo soldi dalle case farmaceutiche. È il centro dell’indagine "Do ut des" del nucleo antisofisticazioni dei carabinieri di Bologna che ha portato a 77 perquisizioni in tutta Italia e a indagare 67 persone. L’inchiesta riguarda in special modo i pazienti pediatrici.
È emerso infatti che proprio i piccoli pazienti erano al centro degli accordi corruttivi con prescrizione di dosaggi ben al di sopra delle indicazioni terapeutiche.
Dalle prime ore della mattinata, 300 carabinieri del Nas e dei Comandi provinciali di Ancona, Ascoli Piceno, Bari, Brescia, Cagliari, Caserta, Chieti, Ferrara, Firenze, Frosinone, Genova, Lucca, Mantova, Messina, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pavia, Perugia, Pescara, Roma, Terni, Torino, Trento, Trieste, Verona e Viterbo, stanno eseguendo 77 perquisizioni a carico di 67 indagati.
L’indagine, condotta dal Nas di Bologna e coordinata dalle Procure della Repubblica di Rimini e Busto Arsizio, ha portato alla scoperta di una collaudata organizzazione di responsabili ed informatori scientifici di una azienda farmaceutica, che per incrementare le vendite di alcune tipologie di farmaci regalava o comunque prometteva somme di danaro, viaggi di piacere all’estero, oggetti di valore a medici chirurghi di strutture ospedaliere pubbliche e private del territorio nazionale, giustificandole con falsa documentazione che attestava la dazione di danaro per attività di consulenza o di studio, di contributi a congressi o seminari o come viaggi per partecipazioni a meeting internazionali.
I reati contestati vanno dall’associazione a delinquere, all’istigazione, alla corruzione, alla truffa in danno del Servizio Sanitario Nazionale, dal falso al comparaggio.
FONTE: http://comesantommaso.blogspot.it/2012/10/regali-ai-pediatri-per-vendere-piu.html
18/10/2012 Il Trentino - Comparaggio anche in Trentino.
Indagata pediatra dell'ospedale Santa Chiara di Trento
01/10/2010 - OPERAZIONE DERMA
L'inchiesta, che ha il suo fulcro a Firenze, riguarda soprattutto l'ambito della dermatologia.
Anche qualche umbro trema alla notizia che i Carabinieri del Nas stanno eseguendo 21 ordinanze di custodia cautelare (6 custodie agli arresti domiciliari, 2 obblighi di dimora e 13 interdizioni dall’attivita’), emesse su richiesta del Gip del Tribunale di Firenze, per associazione a delinquere di medici, specialisti e loro collaboratori, in varie provincie di Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Lazio, Liguria, Veneto e Umbria.
L’operazione è stata denominata ‘Derma: affare fatto’ in quanto riguarda soprattutto l’ambito della dermatologia.Il sospetto è che componenti del mondo sanitario abbiano stipulato accordi corruttivi con imprenditori di industrie multinazionali farmaceutiche in cambio di prescrizioni e somministrazioni arbitrarie a centinaia di pazienti in cura per diffuse patologie croniche, di specialita’ medicinali prodotte dalle aziende corruttrici, che realizzavano maggiori profitti derivanti dal conseguente incremento della diffusione dei farmaci.
Sarebbero “girati” compensi illeciti stimati nell’ordine di circa 2 milioni di euro, gran parte dei quali sarebbero transitati sui bilanci di societa’ di copertura.
A capo dell’organizzazione, ci sarebbe un noto professore universitario fiorentino che riveste varie cariche in ambito ospedaliero, accademico, scientifico e associativo di categoria. Nell’indagine, coordinata dalla procura della repubblica di Firenze, sono complessivamente coinvolte, a vario titolo, trenta persone.
Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, anche 37 perquisizioni su tutto il territorio nazionale.
FONTE: http://www.iltamtam.it/2010/10/01/comparaggio-sulle-prescrizioni-di-farmaci-arresti-anche-in-umbria/
19/06/2006 - OPERAZIONE CLARA (BERGAMO)
Promettendo computer, viaggi, denaro e macchinari per eseguire esami a pagamento in ambulatorio, convincevano i medici a prescrivere i farmaci della casa farmaceutica per la quale lavoravano: ci sono anche due bergamaschi fra gli informatori scientifici coinvolti nell’operazione «Clara», condotta dalla Guardia di Finanza di Milano. Al centro della vicenda la Recordati industria chimica e farmaceutica Spa, con sede a Milano: arrestati il direttore generale e vicepresidente della società, oltre che due manager responsabili dell’attività in alcune regioni del centro e del sud Italia. Per loro l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione: il vicepresidente è agli arresti domiciliari, così come la responsabile per il centro-sud. A San Vittore è invece stato trasferito, dopo l’arrivo da Roma, il secondo manager. Oltre ai dirigenti, risultano inquisiti 18 informatori scientifici (due referenti per la Bergamasca), 12 medici e un farmacista. Sono accusati, a vario titolo, di corruzione e comparaggio, cioè accordo illecito fra chi produce farmaci e chi li prescrive.
FONTE: http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/19_farmaci/
BARI - OPERAZIONE LAST HOPE
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_traduci_notizia.php?IDNotizia=132788&IDCategotia=470
I legali dei medici esultano per la cancellazione del reato di comparaggio. Ma rimane in piedi l’ipotesi più grave: il nesso tra regalìe e prescrizioni del latte FONTE:http://www.fedaiisf.it/duello-avvocati-procura-sullaccusa-corruzione/
17-12- 2012 OPERAZIONE FARMAPED (PEDIATRI)
Regali ai pediatri per vendere più farmaci, maxi operazione dei carabinieri
300 uomini in campo per smantellare una «collaudata organizzazione»: denaro, viaggi, regali ai medici per incrementare le vendite. I pediatri aumentavano le dosi17 Ottobre 2012: Medici pediatri prescrivevano dosaggi di farmaci ben al di sopra delle indicazioni terapeutiche, prendendo soldi dalle case farmaceutiche. È il centro dell’indagine "Do ut des" del nucleo antisofisticazioni dei carabinieri di Bologna che ha portato a 77 perquisizioni in tutta Italia e a indagare 67 persone. L’inchiesta riguarda in special modo i pazienti pediatrici.
È emerso infatti che proprio i piccoli pazienti erano al centro degli accordi corruttivi con prescrizione di dosaggi ben al di sopra delle indicazioni terapeutiche.
Dalle prime ore della mattinata, 300 carabinieri del Nas e dei Comandi provinciali di Ancona, Ascoli Piceno, Bari, Brescia, Cagliari, Caserta, Chieti, Ferrara, Firenze, Frosinone, Genova, Lucca, Mantova, Messina, Milano, Napoli, Padova, Palermo, Pavia, Perugia, Pescara, Roma, Terni, Torino, Trento, Trieste, Verona e Viterbo, stanno eseguendo 77 perquisizioni a carico di 67 indagati.
L’indagine, condotta dal Nas di Bologna e coordinata dalle Procure della Repubblica di Rimini e Busto Arsizio, ha portato alla scoperta di una collaudata organizzazione di responsabili ed informatori scientifici di una azienda farmaceutica, che per incrementare le vendite di alcune tipologie di farmaci regalava o comunque prometteva somme di danaro, viaggi di piacere all’estero, oggetti di valore a medici chirurghi di strutture ospedaliere pubbliche e private del territorio nazionale, giustificandole con falsa documentazione che attestava la dazione di danaro per attività di consulenza o di studio, di contributi a congressi o seminari o come viaggi per partecipazioni a meeting internazionali.
I reati contestati vanno dall’associazione a delinquere, all’istigazione, alla corruzione, alla truffa in danno del Servizio Sanitario Nazionale, dal falso al comparaggio.
FONTE: http://comesantommaso.blogspot.it/2012/10/regali-ai-pediatri-per-vendere-piu.html
14/07/2014 Mazzette per gli integratori e alimenti per neonati: arrestato primario dai Nas di Pescara
I carabinieri dei Nas di Pescara hanno arrestato un primario universitario e denunciato altri 10 medici e 4 rappresentanti farmaceutici nell'ambito di un'operazione riguardante alcuni illeciti per la prescrizione di integratori ed alimenti per neonati
FONTE: http://www.ilpescara.it/cronaca/mazzette-per-gli-integratori-e-alimenti-per-neonati-arrestato-primario-dai-nas-di-pescara.html
18/10/2012 - l'Adige - A Trento pediatra trentina e informatori farmaceutici: falso e comparaggio.
18/10/2012 Il Trentino - Comparaggio anche in Trentino.
Indagata pediatra dell'ospedale Santa Chiara di Trento
01/10/2010 - OPERAZIONE DERMA
L'inchiesta, che ha il suo fulcro a Firenze, riguarda soprattutto l'ambito della dermatologia.
Anche qualche umbro trema alla notizia che i Carabinieri del Nas stanno eseguendo 21 ordinanze di custodia cautelare (6 custodie agli arresti domiciliari, 2 obblighi di dimora e 13 interdizioni dall’attivita’), emesse su richiesta del Gip del Tribunale di Firenze, per associazione a delinquere di medici, specialisti e loro collaboratori, in varie provincie di Toscana, Emilia-Romagna, Piemonte, Lombardia, Lazio, Liguria, Veneto e Umbria.
L’operazione è stata denominata ‘Derma: affare fatto’ in quanto riguarda soprattutto l’ambito della dermatologia.Il sospetto è che componenti del mondo sanitario abbiano stipulato accordi corruttivi con imprenditori di industrie multinazionali farmaceutiche in cambio di prescrizioni e somministrazioni arbitrarie a centinaia di pazienti in cura per diffuse patologie croniche, di specialita’ medicinali prodotte dalle aziende corruttrici, che realizzavano maggiori profitti derivanti dal conseguente incremento della diffusione dei farmaci.
Sarebbero “girati” compensi illeciti stimati nell’ordine di circa 2 milioni di euro, gran parte dei quali sarebbero transitati sui bilanci di societa’ di copertura.
A capo dell’organizzazione, ci sarebbe un noto professore universitario fiorentino che riveste varie cariche in ambito ospedaliero, accademico, scientifico e associativo di categoria. Nell’indagine, coordinata dalla procura della repubblica di Firenze, sono complessivamente coinvolte, a vario titolo, trenta persone.
Contestualmente all’esecuzione delle misure cautelari, anche 37 perquisizioni su tutto il territorio nazionale.
FONTE: http://www.iltamtam.it/2010/10/01/comparaggio-sulle-prescrizioni-di-farmaci-arresti-anche-in-umbria/
19/06/2006 - OPERAZIONE CLARA (BERGAMO)
Promettendo computer, viaggi, denaro e macchinari per eseguire esami a pagamento in ambulatorio, convincevano i medici a prescrivere i farmaci della casa farmaceutica per la quale lavoravano: ci sono anche due bergamaschi fra gli informatori scientifici coinvolti nell’operazione «Clara», condotta dalla Guardia di Finanza di Milano. Al centro della vicenda la Recordati industria chimica e farmaceutica Spa, con sede a Milano: arrestati il direttore generale e vicepresidente della società, oltre che due manager responsabili dell’attività in alcune regioni del centro e del sud Italia. Per loro l’accusa è di associazione per delinquere finalizzata alla corruzione: il vicepresidente è agli arresti domiciliari, così come la responsabile per il centro-sud. A San Vittore è invece stato trasferito, dopo l’arrivo da Roma, il secondo manager. Oltre ai dirigenti, risultano inquisiti 18 informatori scientifici (due referenti per la Bergamasca), 12 medici e un farmacista. Sono accusati, a vario titolo, di corruzione e comparaggio, cioè accordo illecito fra chi produce farmaci e chi li prescrive.
FONTE: http://www.ecodibergamo.it/stories/Cronaca/19_farmaci/
BARI - OPERAZIONE LAST HOPE
http://www.lagazzettadelmezzogiorno.it/GdM_traduci_notizia.php?IDNotizia=132788&IDCategotia=470
Dal Comparaggio in camice bianco al Bracalonaggio in divisa